Corso di Formazione 2021

Corso di Formazione per Operatricei di Centri Antiviolenza: ecco la proposta di C.H.I.A.R.A.

Il 10 aprile prende il via il corso avanzato per volontarie – valido per operare nei centri antiviolenza – che si compone di 5 giornate formative che affronteranno 10 moduli tematici, per un totale complessivo di 20 ore di formazione su aspetti pratici e teorici.

Durante il Corso le operatrici e le professioniste del Centro Antiviolenza C.H.I.A.R.A. illustreranno alcuni aspetti teorici, tecnici e pratici che costituiscono le conoscenze di base necessarie per supportare le donne che si rivolgono ad un centro antiviolenza. Il ventaglio di conoscenze spazia dal campo legale a quello psicologico, da quello sociale alla conoscenza di strategie pratiche di gestione del rischio. La formazione delle operatrici assicura alle donne che si rivolgono al centro una risposta professionale ed attenta alle loro esigenze e alle possibilità.

Il presente corso rappresenta una prima introduzione a tali aspetti e permette di acquisire un bagaglio di conoscenze base sia a livello pratico che tecnico. È rivolto a chiunque desideri avvicinarsi al mondo dei centri antiviolenza come operatrice formata.

Per iscriversi è necessario inviare una mail a: eventi.centroantiviolenzachiara@gmail.com con oggetto “iscrizione corso di formazione” indicando nome e cognome ed allegando Curriculum Vitae. Il corso prevede un contributo economico di euro 150 per gli esterni e di euro 100 per i soci (coloro che decidono di tesserarsi e supportare l’Associazione C.H.I.A.R.A. Onlus con un contributo annuale di euro 20)

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Vengono di seguito illustrati gli argomenti tratttati nelle 5 giornate formative.

Modulo 1: 10 aprile 2021 9:00-13:00
  • La violenza di genere
  • L’uomo autore di violenza

Questa prima giornata, di due moduli, sarà volta ad introdurre le partecipanti ad una lettura e conoscenza del fenomeno della violenza di genere e delle diverse declinazioni che la stessa assume, soffermandosi sulla descrizione della dimensione del fenomeno e sui principali aspetti culturali, storici e legislativi con l’intento di approfondire le diverse declinazioni attraverso le quali la stessa si manifesta. Successivamente si passerò alla descrizione di alcuni aspetti inerenti l’uomo autore di violenza; prendendo in considerazione, quindi, le dimensioni culturali, sociologiche e psicologiche interconnesse al fenomeno..

Approfondimento a cura di  Ylenia Pullara, psicologa, psicoterapeuta e operatrice del centro antiviolenza C.H.I.A.R.A

  • Le dinamiche della violenza di genere nella coppia
  • L’incontro con le donne che affrontano la violenza

Si procederà con un approfondimento inerente le dinamiche relazionali che caratterizzano le situazioni di violenza di genere all’interno della coppia, ponendo particolare attenzione alla distinzione tra il concetto di conflitto e quello di violenza e ai vincoli e ai fattori di vulnerabilità che ostacolano l’interruzione della relazione violenta. Successivamente si introdurranno alcuni principi guida che consentono di orientarsi e muoversi nei colloqui con donne che affrontano la violenza allo scopo di favorirne il riconoscimento e promuovere l’ascolto attivo. Nella parte finale dell’incontro si porterà l’attenzione su come focalizzarsi, fin dai primi passaggi che caratterizzano l’incontro con la donna, sul riconoscimento e la valorizzazione delle risorse personali al fine di promuovere un progressivo passaggio dall’emergenza alla progettualità personale.

L’approfondimento è a cura di Antonella Franchetti, psicologa, psicoterapeuta e operatrice del centro antiviolenza C.H.I.A.R.A.

Obiettivo di questa giornata sarà quello di introdurre alla lettura e alla conoscenza del fenomeno della violenza di genere e delle diverse declinazioni che la stessa assume, soffermandosi sulla descrizione della dimensione del fenomeno e sui principali aspetti culturali, storici e legislativi. Si procederà con un approfondimento inerente alle dinamiche relazionali che caratterizzano le situazioni di violenza di genere all’interno della coppia, ponendo particolare attenzione alla distinzione tra il concetto di conflitto e quello di violenza e ai vincoli e ai fattori di vulnerabilità che ostacolano l’interruzione della relazione violenta. Successivamente si introdurranno i principi guida che consentono di orientarsi e muoversi nei colloqui con donne che affrontano la violenza allo scopo di favorirne il riconoscimento e promuovere l’ascolto attivo.
Nella parte finale dell’incontro si porterà l’attenzione su come focalizzarsi, fin dai primi passaggi che caratterizzano l’incontro con la donna, sul riconoscimento e la valorizzazione delle risorse personali al fine di promuovere un progressivo passaggio dall’emergenza alla progettualità personale.

Modulo 2: 17 aprile 2021 9:00-13:00
  • Aspetti legali: dalla denuncia al processo penale

Approfondimento a cura di Ilaria Sottotetti, legale del centro antiviolenza C.H.I.A.R.A., che si occuperà di affrontare nello specifico quelli che sono gli aspetti legali legati al reato di revenge porn, dalla denuncia al processo penale.
L’intervento mira a fornire informazioni pratiche che possano essere utili non solo per affrontare situazioni di emergenza, ma anche per capirne le tempistiche, a volte fondamentali. Poiché la materia legislativa è in continua evoluzione, risulta fondamentale l’informazione – soprattutto sulle recenti figure di reato che spesso si diffondono tra i giovani – in modo da agevolare il lavoro in sinergia con il legale di riferimento e la donna.

  • Altre forme di violenza: mobbing, revenge porn e cyber bullismo

Approfondimento a cura di Alessandra Daniele, psicologa, psicoterapeuta e operatrice del centro antiviolenza C.H.I.A.R.A., che indagherà sulle altre forme di violenza, come il Mobbing, il revenge porn e il Cyberbullismo

In questo modulo si affronterà la tematica del mobbing che si configura come violenza agita nel contesto lavorativo da parte di superiori o colleghi, prendendo in esame le diverse tipologie, le fasi, gli effetti e le conseguenze di questa forma di violenza.
Si parlerà di cyberbullismo analizzandone caratteristiche, implicazioni e principali differenze con il bullismo relativamente alla genesi, alle  vittime e agli attori. Infine, verrà affrontata  la forma di violenza denominata revenge porn – letteralmente “vendetta pornografica” –  ossia ciò che rientra nella cosiddetta pornografia non consensuale. Si tratta di un reato relativo alla pubblicazione, o minaccia di pubblicazione di materiale video o fotografico a contenuto sessuale, senza il consenso della persona interessata. Tratteremo caratteristiche e conseguenze di questo fenomeno in preoccupante ascesa.

Modulo 3:  24 aprile 2021 9:00-13:00
  • Valutazione e gestione del rischio: strumenti e strategie operative

In questa giornata verrà posto l’accento sulla tempestività nella valutazione del rischio, in quanto cardine centrale per la prevenzione e la gestione dei casi di violenza. In un’ottica preventiva è infatti considerato fondamentale valutare le possibili implicazioni tra fattori di rischio, tipologie di violenza messe in atto e fattori di vulnerabilità, al fine di evitare tragici epiloghi.
Verranno analizzatele le strategie pratiche e operative volte a disinnescare e diminuire nell’immediato il livello di rischio e le modalità con cui vengono condivise con le donne. Verranno inoltre descritti i principali strumenti di valutazione del rischio e si effettuerà una simulazione di valutazione del rischio.

A cura di Martina Acerbi, psicologa, psicoterapeuta e operatrice del centro antiviolenza C.H.I.A.R.A. e Cristina Boffelli, presidente del centro antiviolenza C.H.I.A.R.A.

Modulo 4: 08 maggio 2021 9:00-13:00
  • Diritto civile: separazioni, divorzi e affidamento dei minori

Le problematiche di violenza di genere spesso spaziano dal diritto penale al diritto civile; l’intervento mira quindi non solo ad illustrare la disciplina dei singoli istituti, ma anche a sottolineare i collegamenti tra loro.

A cura di Ilaria Sottotetti, legale del centro antiviolenza C.H.I.A.R.A.

  • Il reato di stalking

Nel corso di questo modulo saranno approfondite le caratteristiche del reato di Stalking. Il termine inglese, mutuato dal linguaggio della caccia significa letteralmente “fare la posta alla preda” significato che ben descrive il contesto emotivo e relazionale che si viene a creare tra la vittima ed il suo persecutore. Si analizzeranno nello specifico la definizione, le caratteristiche e i comportamenti molesti nello Stalking, i segni premonitori (ovvero come riconoscere i primi segnali) e le caratteristiche della vittima e dello stalker. Si approfondiranno, infine, l’impatto e le conseguenze psicologiche sulla vittima, nonché le modalità e le strategie di difesa.

Relatrice Alessandra Daniele, psicologa, psicoterapeuta e operatrice del centro antiviolenza C.H.I.A.R.A

Modulo 5: 15 maggio 2021 9:00-13:00
  • Codice rosso, misure di protezione e gratuito patrocinio

L’intervento avrà ad oggetto la recente riforma “CODICE ROSSO” e i relativi aspetti pratici, soprattutto in un’ottica di tutela della donna. Dal momento che un percorso legale potrebbe comportare dei costi, si parlerà anche dell’istituto del Patrocinio a spese dello Stato per i non abbienti con particolare riferimento alla disciplina per le donne vittime di violenza ed alle modalità pratiche della redazione della relativa istanza.

A cura di Ilaria Sottotetti, legale del centro antiviolenza C.H.I.A.R.A.

  • Allontanamento della vittima: le case rifugio in Italia

Conclude il corso Cristina Boffelli, la presidente e fondatrice del Centro C.H.I.A.R.A., che approfondirà la funzionalità della rete antiviolenza nella protezione delle donne che si rivolgono ai centri preposti. La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e contro la violenza domestica (Istanbul, 2011) prevede che gli Stati aderenti, predispongano “servizi specializzati di supporto, per ogni vittima di un qualsiasi atto di violenza che rientra nel campo di applicazione” della Convenzione stessa.
L’Intesa tra Stato, Regioni e Province Autonome del 2014 stabilisce che le Case Rifugio sono “strutture dedicate,  che forniscono alloggio sicuro alle donne che subiscono violenza e ai loro bambini a titolo gratuito  indipendentemente dal luogo di residenza, con l’obiettivo di proteggere le donne e i loro figli e di salvaguardarne l’incolumità.

TI ASCOLTO – TI ACCOLGO – TI ACCOMPAGNO

Corso di formazione gratuito per nuove volontarie

Il 20 marzo, dalle ore 9:30 alle 13:00, si terrà una giornata di formazione – Ti accolgo, ti ascolto, ti accompagno– volta alla formazione di nuove volontarie.

In questo incontro, che avverrà su piattaforma online Zoom, le relatrici Anna Porrello e Silvia Carlotti, operatrici formate del centro antiviolenza C.H.I.A.R.A., introdurranno le seguenti tematiche.

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Durante il corso verranno approfonditi alcuni concetti basilari per comprendere le dinamiche che si attivano in una relazione violenta e le attività promosse dai Centri Antiviolenza. Per partecipare sarà sufficiente collegarsi al seguente link: us02web.zoom.us 
Gradita conferma di partecipazione via mail: eventi.centroantiviolenzachiara@gmail.com

LA FUNZIONE DEI CENTRI ANTIVIOLENZA (UTENZA SERVIZI PROFESSIONISTI RETE)

Uno degli obiettivi che si prefigge il Centro Antiviolenza C.H.I.A.R.A. è di prevenire la violenza di genere, attraverso corsi e seminari dedicati agli  istituti scolastici dell’Oltrepò. Dall’analisi degli stereotipi di genere è infatti possibile attuare riflessioni condivise tra i ragazzi.
In questa giornata introduttiva si parlerà, inoltre, dell’organizzazione del centro antiviolenza e dei servizi che propone. Verranno indicate quali sono le mansioni richieste alle volontarie formate, quali sono i compiti delle professioniste e come normalmente si suddividono i gruppi che seguono i vari progetti (tra cui bandi, eventi sul territorio, etc…)
Il cuore del lavoro di un centro antiviolenza è però l’ascolto della donna vittima di violenza, attività che richiede anni di formazione e affiancamento a personale specializzato.

PERCORSI DI ACCOGLIENZA PER DONNE VITTIME DI VIOLENZA

La volontaria che si occupa dell’ascolto della donna svolge un’attività delicata, importante e determinate. Prima di approcciarsi a questo tipo di impegno è necessario essere adeguatamente formate e seguire corsi tenuti da professioniste (psicologhe, assistenti sociali, operatrici formate con esperienza pluriennale), oltre che un periodo di tirocinio all’interno del Centro stesso.
I primi incontri con le donne vittime di violenza, sono determinanti per il proseguimento degli incontri successivi. Occorre accogliere la donna, ascoltarla, sospendendo il pre-giudizio, e il giudizio, e accompagnarla nel percorso verso l’uscita della spirale della violenza.
Nella giornata di formazione verranno accennati quali sono gli strumenti e i protocolli da seguire durante di incontri, per poter svolgere al meglio l’attività di accoglienza e ascolto e determinare qual è il rischio che corre la donna.

PRESA IN CARICO, ACCOGLIENZA E ACCOMPAGNAMENTO

Dopo i primi incontri di ascolto occorre decidere, insieme a una equipe multidisciplinare, composta dalle professioniste specializzate e operatrici volontarie, quale sia il percorso migliore per la donna, per accompagnarla verso la risoluzione del problema. Il lavoro dell’equipe è fondamentale definire quale  sia il percorso più funzionale all’uscita da una situazione di violenza e quali obiettivi perseguire durante la presa in carico della donna.

DINAMICHE RELAZIONALI: IL CIRCOLO DELLA VIOLENZA

Nel corso dell’incontro verranno anche evidenziate quali sono le dinamiche relazionali che definiscono il circolo della violenza. Si tratta di un circolo vizioso in cui periodi caratterizzati da episodi violenti si alternano alla cosidetta “luna di miele”, ossia un periodo apparentemente felice, che fa seguito a scuse e pentimento, in cui il rapporto sembra riprendere serenamente, come se niente fosse accaduto.  In questa fase, la vittima si trova spesso a sminuire i fatti e a giustificare l’aggressore, convincendosi che sia in atto un cambiamento profondo, mentre in realtà si tratta solo di un’illusione.

A scuola contro i pregiudizi

Le professioniste del Centro Antiviolenza C.H.I.A.R.A. incontrano alunni e docenti degli istituti scolastici del territorio

 

Il Centro Antiviolenza C.H.I.A.R.A., nell’ottica della prevenzione della violenza di genere, si propone anche quest’anno nelle scuole, con incontri rivolti sia agli studenti che ai docenti dell’Istituto Maserati di Voghera. Il progetto, Coordinato dal Preside Dott. Dezza, si intitola «Rete di scuole contro la violenza di genere» e ha preso il via il 10 febbraio, con il primo incontro rivolto ai docenti, e il 12 febbraio per quanto riguarda lo spazio dedicato ai ragazzi.

Perché nelle scuole? La violenza di genere, per molti versi, è il risultato di un retaggio culturale che viaggia sui binari del pregiudizio e degli stereotipi; è innegabile che, oltre alla famiglia, la scuola abbia un ruolo importante nella trasmissione di valori positivi, di uguaglianza e rispetto fra i sessi. La partita per la prevenzione del fenomeno, dunque, si gioca anche nella scuola. A tale proposito lo scorso 10 febbraio, le nostre professioniste hanno incontrato, in collegamento online, i docenti dell’istituto scolastico superiore A.Maserati di Voghera per un corso di formazione; di seguito gli argomenti trattati.

I segnali d’allarme della violenza domestica e scolastica

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Uno degli argomenti trattati in questi incontri è legato alla violenza subita in ambiti domestici e scolastici. La formazione ha avuto lo scopo di fornire strumenti utili per riconoscere eventuali comportamenti “sospetti” negli adolescenti, ponendo l’accento sull’importanza della scuola, come ambiente privilegiato per l’osservazione di tali fenomeni e indicando quali siano gli atteggiamenti convenienti da utilizzare in tali casi (assenza di pre-giudizio e giudizio, accoglienza e comprensione, al fine di creare un legame di fiducia tra adolescente e insegnante).

Per un ragazzo riuscire a raccontare la propria esperienza di abuso subito ha un’importanza fondamentale, che si tratti di violenza domestica, sessuale o bullismo. Oltre agli aspetti comportamentali degli adolescenti sono state prese in esame le evidenze fisiche, quali segni sul corpo, problemi legati all’alimentazione, assenza di igiene personale, abbigliamento inadeguato, e così via, tutti campanelli d’allarme che devono indurre l’insegnante a sospettare di un disagio dell’adolescente.

Da non sottovalutare poi gli atteggiamenti dei genitori che, infatti, nei casi di problematiche famigliari sono caratteristici – spesso arrivano ad ignorare le reazioni emotive dei figli o mostrano reazioni sproporzionate – fino all’analisi di quali siano i fattori di rischio di questa tipologia genitoriale.

Relatrice: Alessandra Daniele,  psicoterapeuta e operatrice del Centro Antiviolenza C.H.I.A.R.A. 

Bullismo e Cyberbullismo – Implicazioni legali.

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Troppo spesso il bullo è, a sua volta, una vittima di dinamiche famigliari violente. La violenza assistita in famiglia oppure gli atteggiamenti violenti, anche verbali, tenuti dai genitori, infatti, possono nel tempo scatenare nell’adolescente reazioni di questo tipo. Tuttavia, non bisogna dimenticare che siamo in presenza di un reato vero e proprio che avrà implicazioni legali, individuali, genitoriali e della scuola, nel caso il reato venga compiuto in ambito scolastico.

Sono state prese in esame le varie tipologie di bullismo e cyberbullismo (Happy slapping, Pull a pig, sexing, body shaming, cyberstalking, Outing , trickery, Impersonation, Flaming). Nel corso dell’incontro è stato anche fatto un excursus sulle conquiste legislative per la posizione femminile, dalla riforma del diritto di famiglia fino ai giorni nostri con l’introduzione del codice rosso.

Relatrice: Avv. Barbara Marini, legale operatrice del Centro Antiviolenza C.H.I.A.R.A.  

Cos’è la violenza di genere?

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«L’espressione violenza nei confronti delle donne designa una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, sia nella vita privata»

Partendo dalla definizione di violenza nei confronti delle donne sono stati forniti alcuni dati relativi al fenomeno dei femminicidi, in Italia, messi a confronto con il dato degli omicidi, dal 2017 al 2020. È stato evidenziato come negli anni presi in esame sia costante il numero dei femminicidi, mentre risulti in diminuzione quello degli omicidi. Il 2020, addirittura, ha visto un incremento dei femminicidi rispetto al 2019, complice la pandemia e la costrizione in casa, come anche un incremento delle telefonate di richiesta d’aiuto.

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*fonte: Report su omicidi volontari diffusodal Viminale

Per meglio capire l’origine culturale del problema, è stato fatto un breve excursus sulle conquiste legislative a favore dei diritti delle donne e sull’evoluzione normativa, in Italia, nell’arco degli anni.

  • 1975 Riforma diritto di famiglia e abolizione potestà maritale;
  • 1978 Legge sull’aborto;
  • 1981 Abrogazione delitto per causa di onore e matrimonio riparatore;
  • 1993 Le Nazioni Unite definiscono violenza di genere crimine contro l’umanità;
  • 1996 Definisce violenza contro le donne come delitto contro la libertà personale, nello stesso anno violenza sessuale delitto contro la persona e non contro la morale pubblica;
  • 2001 Prime misure per contrastare il femminicidio e gratuito patrocinio per vittime di violenza;
  • 2006 Introdotto reato di stalking;
  • 2013 Ratifica Conv. Istanbul e L.119/2013 disposizioni urgenti in materia di contrasto alla violenza di genere, inasprimento pena reati già esistenti, previsione misure di protezione anche in ambito del diritto civile;
  • 2015 Introduzione maggiori tutele vittime di violenza sul lavoro;
  • 2018 Legge sugli orfani speciali;
  • 2019 Nuovo codice rosso

Sono, inoltre, state analizzate le diverse tipologie di violenza, che riguardano non solo la violenza fisica, ma anche quella psicologica ed economica, fino allo stalking e alla violenza assistita (aspetto che riguarda i minori, che purtroppo molto spesso si trovano ad assistere agli atti di violenza rivolti  alle loro madri).

A conclusione del seminario sono stati illustrati i percorsi di accoglienza e accompagnamento per le donne – psicologico, legale, di orientamento al lavoro ed emergenza abitativa per situazioni di pericolo – previsti dal Centro Antiviolenza C.H.I.A.R.A.

Relatrice: Dott.ssa Martina Acerbi – psicologa, psicoterapeuta e operatrice del Centro Antiviolenza C.H.I.A.R.A  

Gli stereotipi di genere

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L’obiettivo del primo incontro destinato ai ragazzi si propone una profonda riflessione sugli stereotipi di genere nella nostra società, dove la figura femminile, a tutti i livelli, viene definita secondo modelli stereotipati propinati dalla televisione, ma non solo. La donna vista caratterialmente come fragile, accondiscendente, dolce, fisicamente magra, di bell’aspetto e attraente. Gli stereotipi però riguardano anche gli uomini, che devono essere forti, razionali, vincenti nel lavoro e incrollabili sul piano dell’emotività. Pregiudizi ed etichette sono così radicati nel comune pensiero, e soprattutto nel linguaggio, da far sì che vengano accettati e considerati normali.

Il valore aggiunto di questi incontri è la possibilità di confrontarsi direttamente tra i partecipanti (nonostante la modalità online), attraverso le proposte delle operatrici che sollecitano al pensiero critico.
Le prossime date previste per gli incontri, che avverranno sempre attraverso la piattaforma online, sono il 12 marzo e il 14 aprile 2021.

Relatrici dei corsi: Dott.sse Silvia Carlotti e Chiara Anastasia, rispettivamente psicologa e assistente sociale, oltre che operatrici del Centro Antiviolenza C.H.I.A.R.A.

Facial Action Coding System

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20 settembre 2013

Aula Magna
Liceo Grattoni
Via Don minzoni 63
Voghera

Il FACS (Facial Action Coding System) è il metodo più usato e versatile per misurare e descrivere i comportamenti del viso. Paul Ekman e W.V. Friesen ha sviluppato il FACS originale nel 1970, determinando come la contrazione di ogni muscolo facciale (singolarmente e in combinazione con altri muscoli) modifica l’aspetto del viso. Il loro obiettivo era quello di creare un mezzo affidabile per marcatori che, nell’uomo, determinassero la o le emozioni che determinava(no) le modifiche del viso. Continua a leggere Facial Action Coding System