Guardava le sue scarpe rosse e la sua mente viaggiava tra i ricordi di quando, da bambina, il suo papà gliene regalò un paio: “ecco, mia piccola principessa, le tue scarpe rosse, quelle che abbiamo visto insieme, sono tue, perché solo una principessa come te le può indossare”.
E quelle scarpe erano diventate un rito per i giorni di festa: le domeniche, il giorno di compleanno, la Pasqua; le mise finchè il piede non crebbe, poi le conservò in una scatola in ricordo del suo papà che aveva lasciato questo mondo troppo presto.
Ma arrivò presto un principe, sì lui era proprio un principe, bello, simpatico, gentile e sempre sicuro di sé, simile al suo caro papà e si innamorò. “Sei la mia principessa” – le diceva – ” i tuoi amici e le tue amiche non ti meritano, ti invidiano, non ti capiscono, ma con te ci sono io!” Era incredibile il modo con cui si prendeva cura di lei.
Lui era capace di farla sentire sempre al centro delle sue attenzioni, proprio come faceva il suo papà. Quando stava con lui niente aveva importanza, nè gli amici, nè gli affetti più cari. Presto diventò inutile anche il lavoro “Le principesse non lavorano” – le ripeteva.
Allontanati gli amici, lasciato il lavoro, la principessa si convinse che quello doveva essere l’amore vero e lo sposò.
Ora guardava le sue scarpe rosse, ma il rosso era sangue e non il colore delle scarpe, il suo principe si era presto traformato in orco, si era insinuato nei pensieri attirandola in un inferno fatto di offese, condizionamenti e ora anche di percosse.
“Le scarpe sono fatte per camminare” – si disse, prese coraggio e se ne andò, ma conservò per sempre le scarpe macchiate di rosso per ricodare a se stessa che c’è sempre una via d’uscita, che si può rinascere e vivere una seconda vita piena di amore e di rispetto.
Di Elisa Benzi
Una storia inventata così per caso. La dedico a tutte le donne e ricordo che stasera in piazza Duomo a Voghera c’è il flash mob!
Cristina