La Nuova legge sul femminicidio

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Dopo il decreto del Fare, del Lavoro e lo Svuota Carceri, l’azione del governo guidato da Enrico Letta prosegue e va a porsi l’obiettivo di risolvere una delle più negative piaghe che attanaglia il nostro Paese da diversi anni. Il Consiglio dei Ministri, nella giornata di giovedì 8 agosto 2013, ha annunciato di aver dato il via libera al Dl sul femminicio e sullo stalking. Vediamo assieme le principali misure contenute nel testo.

I DATI, DRAMMATICI, DEL FENOMENO – Dopo mesi di dibattito sul problema arriva, finalmente, un provvedimento dell’esecutivo. I dati dell’Oms sono decisamente drammatici: viene uccisa una donna ogni 2 giorni e mezzo.

– In questa prima metà di 2013 le vittime di sesso femminile sono state 65; in Italia, inoltre, si stima che 6.743.000 donne tra i 16 ed i 70 anni abbiano subito violenze fisiche o sessuali, mentre circa 1 milione di cittadine ha subito stupri o tentati stupri.

– Ed il luogo dove avvengono queste violenze è l’ambito domestico. Il 33,9% delle donne ha subito violenza per mano del proprio compagno, mentre il 24% di quante l’hanno subita da un conoscente o da un estraneo non ne parla. Il 14,3% delle donne è stata vittima di atti di violenza da parte del partner, ma solo il 7% lo ha denunciato

L’OBIETTIVO DEL DECRETO LEGGE – “Abbiamo oggi approvato una serie di norme con tre obiettivi: prevenire la violenza di genere, punirla in modo certo e proteggere le vittime. Su questi obiettivi – come ha ricordato Angelino Alfano, vicepremier e ministro dell’Interno – abbiamo organizzato una serie di norme che hanno lo scopo di intervenire tempestivamente prima, di proteggere la vittima, di punire il colpevole e di agire perchè la catena persecutoria non arrivi all’omicidio”.

– Ribadisce queste parole il premier italiano, Enrico Letta: “Un decreto legge agile, solo 12 articoli. Avevamo promesso intervento duro a contrasto tutto ciò che va sotto nome femminicidio, la promessa ora è mantenuta. Il cuore del decreto è questo, vogliamo dare un segno fortissimo di cambiamento radicale sul tema, un chiarissimo segnale di lotta senza quartiere”.

– Un tema urgente da affrontare visto che il fenomeno del femminicidio, come ci indicano le cronache quotidiane, è in costante aumento

I PRINCIPALI PROVVEDIMENTI – Prevenire, punire e proteggere. Sono queste, come dichiarato dal vicepremier Angelino Alfano durante la conferenza stampa di presentazione del Dl, le tre parole chiave che descrivono la misura varata nel Consiglio dei Ministri.

– Le misure sono drastiche: le Forze dell’Ordine hanno il diritto di buttare fuori di casa il convivente violento ed arresto obbligatorio in flagranza per maltrattamenti contro familiari.

– Inoltre sono state inasprite le pene qualora i maltrattamenti in famiglia vengano perpetrati in presenza di minorenni e se la violenza sessuale è consumata nei confronti di donne in stato di gravidanza.

– Non finisce qui: nel mirino del governo è finito anche il delitto di stalking; qui è stato ampliato il raggio d’azione delle situazioni aggravanti che sono state estese anche a fatti commessi dal coniuge in costanza del vincolo matrimoniale, oltre a quelli perpetrati da chiunque con strumenti informatici o telematici.

– Un’altra interessante novità è il patrocinio gratuito garantito alla vittima di maltrattamenti o stalking a prescindere dal reddito. Senza dimenticare la garanzia di anonimato per chi denuncia una violenza in corso e la conoscenza della vittima dell’iter processuale che coinvolge il colpevole.

– Un altro punto cardine del provvedimento è la querela irrevocabile: una volta che la denuncia è stata presentata, questa diventa irrevocabile. Così facendo si sottrae la vittima dal rischio di nuove intimidazioni allo scopo di farla desistere. La misura è stata commentata da Anna Maria Cancellieri, ministro della Giustizia, come un “passo importante, perché in passato spesso le donne per difendere i figli rinunciavano alla denuncia”.

Da Cronaca di Milano di Matteo Torti

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